giovedì 15 Febbraio 2018
Akròama
Egregio sig. Assessore
testo e regia di Elio Turno Arthemalle
costumi Salvatore Aresu
scene Sabrina Cuccu
disegno luci Lele Dentoni
“Egregio Sign. Assessore” è uno spettacolo curioso e divertente, che mostra con sfacciataggine come si possa pensare, a tavolino, un prodotto commerciale: incrociando generi; inventando questioni stilistiche per far cassa, liberandosi insomma da qualsiasi scrupolo artistico.
Nel nostro caso, a cercar fortuna è il Proponente, uno dei tanti postulanti che si accalcano nei corridoi degli assessorati alla cultura, sport, turismo, spettacolo, pubblica istruzione etcetc. Il Proponente invita l’assessore ad assistere, in forma riservata, all’anteprima di uno spettacolo teatrale che ha tutti i numeri per diventare un prodotto di successo.
«…Egregio sig. Assessore, nessuno le offrirà altrettanto sangue, altrettanti delitti, altrettante mutilazioni, insomma altrettanti morti di quanto farò io.»
Tanto per cominciare, dunque, si tratta di una trama piena di effettacci; c’è il sesso, c’è il mistero, c’è l’uso pletorico di aggettivi e avverbi a tinte forti, ci sono i personaggi, caratterizzati con gusto televisivo e filodrammatico … e c’è la fiction. Non manca proprio nulla.
«… Naturalmente non sarò solo, c’è la compagnia…»
Ed è questo il punto di forza del Proponente: la cosiddetta magia del teatro, ossia una serie di guitterie di un gruppo di impiegati della scena, messi insieme e contestualizzati all’interno di un arredamento di oggetti e luci più o meno credibile.
La storia è talmente inverosimile da non poter essere sintetizzata, ed è lo strumento di cui si avvale il Proponente per sfogare il suo insopportabile narcisismo di artista mediocre.